Abito realizato in gruppo con Agnese e Alberto. Accademia Koefia febbraio 2009.
sabato 7 febbraio 2009
venerdì 21 novembre 2008
I miei primi lavori
Abiti realizzati con materiali alternativi (buste di balastica nere, catene, reti, pacchetti di sigarette...) di ispirazione punk con elementi decorativi ispirati alle opere di Jean-Michel Basquiat (3°area con Leila Grani,2005-2006).
Abito ispirato all'800 (2004-2005).
mercoledì 5 novembre 2008
Giabout
Manica del tardo 1400
Nel corso del Quattrocento la manica non era cucita alla veste, ma tenuta all'abito tramite laci decorati da pendenti, aghetti, perle, che lasciavano sbuffare tra l'uno e l'altro ricche camice di lino finissimo e cotone, tessuto ritenuto molto ricco all'epoca. Inizialmente questa moda fu impiegata per necessità in quanto le conoscenze sartoriali del epoca non erano in grado di dare maggior movimento alla figura. Nel tempo questi sbuffi vennero esaltati ed estremizzati dalla figura dei Lanzichenecchi, mercenari svizzeri e tedeschi al servizio dei nobili. Questa moda sembra infatti da attribuire a questi soldati che rattoppavano i loro abiti stracciati usando sete e velluti razziati nelle tende dei vinti. Spesso la manica era tagliata in un tessuto diverso dall'abito, inoltre veniva arricchita con ricami di fili d'oro e argento e da disegni di perle. Con il tempo la ricchezza della sua lavorazione divenne simbolo di potere e di supremazia economica.
Realizzazione
Ottobre 2008
martedì 4 novembre 2008
Coccarda Rivoluzione Francese
La simbologia dei colori divento di altissima importanza dopo la Rivoluzione Francese(1789-1799). Nel vestiario era un chiaro segno di appoggio alle idee rivoluzionarie l'uso di nastri, coccarde, tessuti rigati che richiamassero ai colori nazionali della Francia. In seguito l'impiego della coccarda tricolore(bianco, rosso, blu)divenne d'obbligo per gli uomin dal luglio 1972e per le donn, ma nn per un lungo arco di tempo, dal settembre dell'anno seguente.
Femme patriotte avec la nouvelle uniforme, 1790. Immaggine tratta da "Percorsi di storia della moda e del costume", Maugeri-Paffumi, Caldarerini editore, volm.2, pag.68, figura2.35
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